I solai intermedi impiegati nell’edilizia popolare premoderna del Sulcis sono quasi esclusivamente a struttura lignea, di solito costituita da una semplice orditura di travi disposte ortogonalmente ai setti murari, a sostegno di un tavolato di calpestio. Le essenze più usate sono il castagno, la roverella, l’olivastro e il ginepro; nell’edilizia più recente, inoltre, non è raro l’impiego del più economico abete.
Nelle abitazioni più antiche, ma spesso anche in quelle costruite durante i primi anni del novecento, la lavorazione sui tronchi è minima: ne derivano travi semplicemente sgrossate, con sezioni sub-circolari a diametro variabile e, in diversi casi, con sviluppo non perfettamente rettilineo. Più di recente si diffonde anche l’uso delle sezioni “uso Trieste”, rettangolari e quadrate.
Il tavolato assolve alla doppia funzione strutturale e di finitura, essendo al tempo stesso, piano di completamento dell’ordito ligneo e piano di calpestio. Le soluzioni più semplici non prevedono accorgimenti particolari a garanzia della connessione fra le tavole, semplicemente accostate l’una all’altra e vincolate per mezzo di chiodi, in legno o metallici, alle travi di sostegno. Tuttavia sono diffuse anche soluzioni di mutuo incastro con giunti maschiati o a battente che assicurano un certo grado di solidarietà fra le tavole adiacenti, rendendole collaboranti fra loro.
Il nodo fra le travi in legno e le murature portanti rappresenta un punto di assoluta criticità per la costruzione tradizionale.
Pagina aggiornata il 23/02/2024