Il Sarrabus montano


L’area più estesa è quella montana, che a causa della durezza dei litotipi, presenta una morfologia aspra ed accidentata con forti pendenze. Soltanto a tratti e soprattutto nelle rocce metamorfiche, si riscontrano superfici a morfologia più dolce e talvolta pianeggianti. La morfologia, la roccia madre, hanno fortemente condizionato la formazione dei suoli e di conseguenza della copertura vegetale, la biodiversità e l’utilizzazione antropica. Sulle aree a forti pendenze, infatti, si riscontrano suoli a minimo spessore (Litosuoli) con tratti di roccia affiorante molto estesi, che consentono la formazione di una macchia di sclerofille, la cui evoluzione è molto lenta. Le caratteristiche dei suoli (sabbiosi, poco profondi, scarso contenuto di sostanza organica) non consentono l’immagazinamento dell’acqua, se non per pochi giorni, anche nei periodi invernali. Sui depositi di versante o su superfici a morfologia più dolce il paesaggio è caratterizzato da suoli più evoluti (Typic Xerorthents, Typic Xerochrepts) che consentono lo sviluppo o della macchia-foresta o della foresta vera e propria, in cui prevale la sughera nei terreni più acidi, e il leccio in quelli più neutri. E’ evidente che questo tipo di paesaggio ha condizionato l’uso, che ancora oggi è dato dal pascolamento caprino, e subordinatamente da quello bovino, suino od ovino. L’agricoltura è quasi inesistente, se non nelle aree a morfologia dolce. Vicino a Burcei, unico comune esistente nell’area montana, una parte importante di territorio è stata acquistata dall’Azienda Foreste Demaniale, ora Ente Foreste, sin dai primi anni del secolo scorso (Foresta dei Sette Fratelli). L’attività dell’Ente, più che meritoria, è finalizzata alla ricostituzione dei boschi, con risultati interessanti ed incoraggianti. Un’ampia superficie è interessata dall’uso civico (cussorgie) che impone determinate scelte d’uso e che talvolta è stato responsabile di intensi fenomeni di degrado. La vastità dell’area degradata dipende soprattutto dagli incendi e dall’irrazionale taglio della copertura. Non mancano i segni di un’intensa utilizzazione del legname per la produzione di carbone, destinata alle popolazioni di pianura e probabilmente anche all’esportazione. Pertanto il paesaggio si presenta con boschi più o meno rigenerati, soprattutto nelle aree demaniali, e più o meno degradato nelle aree di proprietà privata o dei comuni.

Pagina aggiornata il 23/02/2024

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