Nell’ambito del complesso vulcanico corrispondente alla macroarea 11, i litotipi acidi prevalgono su tutti e come tali influenzano sia la pedogenesi che la copertura vegetale. Trattandosi di rocce ad alto tenore in silice l’alterazione è molto lenta e l’argillificazione va verso la formazione di caoliniti. I suoli pertanto sono caratterizzati da una bassa fertilità generale e da una modesta capacità di trattenuta per l’acqua, per cui presentano un periodo arido più lungo dei suoli che stanno sulle vulcaniti più basiche. Questi suoli hanno condizionato anche la biodiversità per cui risultano più diffusi i boschi di quercia da sughero con macchia bassa a prevalenza di cisto. La produzione dei pascoli in termini di qualità e quantità è nettamente minore dei suoli dell’unità 10. Nonostante questo, nell’ultimo secolo, si è verificato un incremento del carico di bestiame ovino che ha causato direttamente o indirettamente la degradazione ed a tratti la desertificazione. E’ noto infatti che per incrementare le superfici a pascolo occorre eliminare la copertura arbustiva ed arborea attraverso gli incendi oppure con le arature. Trattandosi di suoli con struttura poco stabile, poveri di basi, acidi o sub acidi, con scarsa percentuale di sostanza organica, l’erodibilità aumenta soprattutto in autunno ed in occasione di piogge di altissima intensità. La degradazione del suolo avviene infatti nell’autunno, quando è maggiormente privo della protezione della copertura erbacea. E’ molto probabile che questi suoli in passato fossero meno interessati da attività zootecnica, mentre era più importante l’estrazione del sughero. Nell’insieme il paesaggio ora piatto ora ondulato e fortemente inciso è caratteristico di queste formazioni. L’insieme pertanto assume aspetti interessanti e diversificati totalmente differenti da quelli su basalti. Queste aree necessiterebbero di una maggiore tutela finalizzata alla rigenerazione della copertura, ove è possibile, riducendo fortemente la pressione antropica dovuta al carico di bestiame, agli incendi ed all’agricoltura. Sia la ricostituzione boschiva che quella dei suoli in questi casi è molto lenta.
Pagina aggiornata il 23/02/2024
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