Le “reti” nel paesaggio rurale: le opere stradali


Il paesaggio rurale è strutturato da una trama non solo colturale e insediativa, ma anche infrastrutturale, che riproduce anch’essa la dialettica tra dimensione storica e dimensione della modificazione contemporanea, che è stata appena illustrata nel caso dell’edilizia. In questo caso, in modo particolare e specifico, la nostra tecnologia si confronta con la dimensione naturale e storica del territorio secondo modalità che hanno manifestamente bisogno di nuove regole e di nuovi paradigmi progettuali. Infatti, è manifesta la crisi del progetto contemporaneo alla prova della costruzione dei “nuovi paesaggi infrastrutturali”, in prevalenza molto critici, ma deve registrarsi anche la debolezza delle proposte conservative che non tengono conto delle mutate condizioni d’uso del territorio. In proposito, le “linee guida” possono sforzarsi ancora una volta di estrarre dai caratteri delle reti storiche dei percorsi elementi di metodo utili alla progettazione contemporanea tesa ad incorporare la qualità paesaggistica.

I caratteri dei percorsi storici

I percorsi storici costituiscono una rete territoriale capillare, che connette in maniera equipotenziale i nuclei abitati fra loro e con il paesaggio agrario. Essi sono realizzati in aderenza alla morfologia del terreno e nel rispetto delle invarianti dell’ambiente circostante: rilievi, corsi d’acqua, maglia poderale, trama insediativa. Determinano solo minimi movimenti di terra, sono per lo più privi di significative opere d’arte stradali, sono realizzati con materiali “locali” e “naturali”. Sono progettati per un tempo di percorrenza lento, e consentono visuali e vedute estremamente articolate e variate, con la percezione distinta del contesto

I caratteri dei percorsi contemporanei

I percorsi contemporanei sono progettati in funzione di una percorrenza accelerata, e seguono linee di tracciato sostanzialmente geometriche, quindi per lo più indifferenti alla topografia locale, e anzi diretti ad alterarla in funzione delle esigenze della connessione tra i nodi principali della rete territoriale, piuttosto che del servizio locale. I caratteri distintivi dei nuovi interventi sono perciò:

  • l’andamento tendenzialmente rettilineo o comunque fortemente geometrico del tracciato
  • l’ampliamento delle sezioni sia per le carreggiate sia per le fasce di servizio
  • la conseguente incidenza di scavi e rinterri, con la formazione di trincee e rilevati
  • la frequente presenza di viadotti e gallerie, che incidono fortemente sul paesaggio
  • la presenza capillare di opere d’arte stradali e di sistemazioni artificiali dei corpi idrici
  • la presenza di materiali non naturali, anche con componenti prefabbricate, sia nelle opere d’arte sia nei manti superficiali

Linee guida per l’intervento

  1. Dovrà essere privilegiato il recupero dei percorsi storici, non solo nel tracciato ma anche nelle opere d’arte stradali e comunque nell’insieme dei manufatti caratterizzanti
  2. Il tracciato ottimale di un nuovo manufatto stradale dovrà valutare opportune alternative progettuali, considerando non solo il tracciato ma un ampio intorno comprendente i principali punti di vista e le prospettive paesaggistiche
  3. dovrà essere privilegiato, dovunque possibile, il tracciato che aderisca maggiormente al rilievo, all’idrografia ed al paesaggio locale, che si inserisca nella trama del paesaggio rurale rispettando il sistema dei recinti e delle alberature esistenti
  4. dovranno di conseguenza essere privilegiati gli interventi che minimizzino la portata dei movimenti di terra, riducendo al minimo le trincee e i rilevati
  5. saranno comunque da sottoporre a verifica paesaggistica i muri di sostegno di altezza rilevante, per i quali potrà essere prevista una realizzazione terrazzata
  6. manufatti ed opere d’arte stradali dovranno utilizzare dovunque possibile la pietra locale, e comunque dovranno essere valutate opportune mitigazioni dell’impatto delle opere in calcestruzzo armato, prefabbricate o meno, mediante opere di rinverdimento
  7. il progetto della strada dovrà analizzare le vedute privilegiate e in generale l’aspetto percettivo del percorso, sia dal punto di vista dell’osservatore esterno (inserimento della strada nel paesaggio rurale), sia dal punto di vista di chi la percorre (come fattori di orientamento e riconoscimento)
  8. particolare importanza riveste il rapporto della strada con la componente vegetazionale, sia quella esistente sia quella di nuovo impianto
  9. quest’ultima dovrà preferibilmente attingere alla vegetazione autoctona, evitando l’impatto di specie esotiche, e comunque dovrà rapportarsi alla struttura del paesaggio vegetale del contesto territoriale di inserimento
  10. in particolare, nelle aree con impianti vegetali strutturati (zone di bonifica, paesaggi agrari con essenze arboree) questi dovranno servire da guida per il progetto dei nuovi filari arborei
  11. opere d’arte speciali, quali ponti e viadotti, dovranno essere progettati con una forte attenzione all’architettura del nuovo paesaggio che essi invariabilmente creano, e quindi con un approccio “di qualità” al progetto
  12. in generale, i nuovi tracciati dovranno essere progettati con una forte relazione con le preesistenze architettoniche, con particolare riguardo:
    • ai manufatti di interesse storico-culturale, anche degradati ma comunque costituenti documento della struttura del territorio storico
    • ai tracciati storici, con la loro consistenza materica e con le loro opere d’arte
  13. aree e fabbricati di servizio sul bordo dei nuovi tracciati dovranno essere progettati con un esplicito contenuto paesaggistico, che ne valuti l’impatto e la capacità di costruire positivamente nuovi paesaggi nel contesto specifico, riducendo il ricorso alla prefabbricazione e comunque introducendo opportuni strumenti di valutazione paesaggistica dei progetti
  14. i nuovi tracciati dovranno altresì essere progettati con una forte relazione con le preesistenze naturalistiche, con particolare riguardo:
    • a non depauperare le risorse vegetazionali ed ambientali particolarmente rilevanti per l’ecosistema locale
    • a mitigare la discontinuità territoriale indotta dal tracciato, con opportuni ripristini di corridoi ambientali ed ecologici
    • a ridurre il rischio di erosione del suolo causato da movimenti di terra
  15. in generale, si raccomanda l’uso di tecniche di ingegneria naturalistica per il consolidamento delle scarpate e dei terrapieni
  16. in generale, la realizzazione del manufatto stradale deve sempre essere accompagnata dalle descritte opere di messa a dimora di impianti vegetazionali e comunque dalle necessarie opere di mitigazione, per il più completo progetto ambientale e paesaggistico dell’inserimento dei nuovi tracciati o della ristrutturazione di quelli esistenti

Comunque, si dovranno attivare procedure di progettazione a forte contenuto architettonico delle principali infrastrutture rurali (nuove strade, elettrodotti …..)

Pagina aggiornata il 23/02/2024

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